30 gennaio, 2012

It's all about context


A quanto pare Phil Collins oggi compie 61 anni. Non che la cosa possa toccarmi minimamente, però è un'ottima scusa per allegare questo video.



Not bad.

Ma passiamo ad altro.
Pare che la Apple per tentare di giustificare le ondate di suicidi nelle fabbriche della Foxconn in Cina abbia adottato scuse che farebbero ridere persino se inserite in un programma di Chiambretti.
Oddio, non lo so, è una cosa talmente impossibile che non riesco nemmeno a immaginarmela. Ridere, Chiambretti...naaahhhh.

Stando a questo sito, che a questo punto spero sia di satira, i lavoratori cinesi sono più felici dei lavoratori di altri paesi.
Che se paragonati a quelli della Fiat effettivamente, l'azzardo ci può stare.
A proposito. Avete visto lo spot della nuova Panda? Io sì. Ora ho una Golf.
9to5mac, oltre ad avere un nome che sinceramente non colgo, forse troppo nerd per me, spiega come la Apple in realtà faccia il bene della Cina, che i cinesi sono per loro natura insiti ad essere sottopagati, propensi al suicidio e cosa ancor più nota, ce l'hanno piccolo.


Clicca sull'immagine per indignarti. O divertirti. Dipende dalla tua moralità.


Buy Apple.
Una volta fatto, scarica l'app Effetti Collaterali, con la quale potrai non leggermi ovunque tu sia e quando più ne avrai voglia.

Lo schemino ci dice che "dipende dal contesto". Cosa non sbagliata, però...
Nel primo confronto non si specifica che i lavoratori della Foxconn sono 19.
Nel secondo invece il dato mi pare altissimo se si considera che stai lavorando per produrre un cellulare. Non so come si dia vita ad un cellulare ma non credo ci siano macchine enormi a cui possa impigliartisi la manica della camicia e stritolarti vivo.
Nel secondo caso forse andava ricordato che la "k" di sinistra si riferisce a "kartoffeln", un dettaglio non di poco conto.

Come vedete IT'S ALL ABOUT CONTEXT.

Ora la Apple mi dovrebbe fare un'altra immagine per spiegare come gli è venuto in mente di giustificare i suicidi nelle proprie aziende confrontandoli con quelli di altri gruppi di persone.
Davvero una genialata.
Ma grazie, almeno ci ho costruito su uno scadente post.
Appunto, davvero una genialata.

Precisazione ai fini legali:
Non mi assumo nessuna responsabilità sulle cose appena affermate, né assicuro la veridicità dei rispettivi contenuti, tranne per il fatto che del compleanno di Phil Collins non mi frega nulla, davvero.


Ma ora sdrammatizziamo cadendo nel ridicolo.

Non so quando, ma a Perton (città sconosciuta anche ai pertonesi) si è svolta una di quelle manifestazioni che ti rendono orgoglioso di appartenere alla tua specie, qualunque essa sia, qui siamo aperti a tutti.
In particolare si tratta di una gara sportiva, la Tough Guy 2012 (Persona dura 2011). So che ve lo state chiedendo, no, non ho partecipato, ma l'anno prossimo ci sarò.
Sempre se riesco ad arrivare a Perton.

Immagini stupide con commenti di pari tenore che mancavano effettivamente da un po'.



 Un partecipante affronta quello che è il punto più pulito del percorso.
 

 Partecipanti di tutti i tipi. C'è anche una donna...


 Quest'anno ha partecipato anche il nostro ex Presidente del Consiglio.


 Guarda che non lo cancello il post, quando torni a casa lo leggi.


 Il vincitore morale, etico, bioetico...


 Ops scusate, questo è Blair Witch Project.


Il tutto avveniva sotto gli occhi vigili del Sgt. Maggiore Mousa.


Altre immagini qui.


No dai sul serio, Auguri Phil.


27 gennaio, 2012

Giornata della memoria


Segnalo un bel post di qualche anno fa di Leonardo.

Il futuro di chi ha memoria

25 gennaio, 2012

Musica stupenda, bel cortometraggio






Per Orsa, spero che questo sia di suo gradimento.

Da notare come non abbia "articolato" il nome femminile, pare sia diventato maschilista farlo.
Come vedete, brutti stronzi, ho classe da vendere.

24 gennaio, 2012

19 gennaio, 2012

Fin che la barca va


Ok.
Ci ho provato a resistere ma non ce l'ho fatta.
Devo sfogarmi.
Esatto, perché questo post sarà uno sfogo e niente di meglio.
Non ci saranno tesi battute argomentazioni battute eventuali antitesi battute e conclusioni finali come un buono scritto impone.
E no, effettivamente no, non ci sono mai stati nei miei post, ma magari qualcuno arriva qui per la prima volta e crede abbia usato quello schemetto per tutti gli scritti precedenti.

Come forse avrete  sentito è semi affondata una nave da crociera nei pressi della Toscana.
Be' ragazzi, non ne posso più, vaffanculo a tutti.
Mi sarebbe piaciuto da matti stare completamente all'oscuro di tutta questa triste vicenda, invece radio, tv, siti internet, cellulari, scope e moke hanno letteralmente stuprato la mia mente inerte.
Il tutto senza l'uso del preservativo.

Vaffanculo cazzo, le notizie uscivano da qualsiasi cosa, tutti ne parlano, ma non ne parlano giornalisticamente come si dovrebbe fare, no.
Gli stronzi ti dicono ogni minimo risvolto della vicenda, e su quello ci fanno uno speciale di 3 ore.
Se non è essere stronzi questo.
E non puoi evitarlo in nessun modo, a meno che tu non viva in un bunker sulla luna.

Che maledettissimo bisogno c'era di pubblicare il discorso tra Schettino e De Falco? Quale cazzo di necessità che la mia mente violentata non riesce a capire c'è sotto?
Ve lo dico io, nessuna. (Amo rispondere alle domande retoriche).

Comprendo le intercettazioni pubblicate magari per uno scandalo politico, anche lì c'è la spettacolirrazione certo, ma almeno si parla di res publica.
Perché allora tutti dovrebbero sapere tutto su come quando dove e per colpa di chi è affondata la nave?
Non dovrebbe fregare un cazzo a nessuno, ve lo dico io. (Non resisto scusate).

Si perché in Italia, il giornalismo che si occupa di cronaca sembra non aver capito una cosa. Non sarò certo io, spettatore che sta mangiando la sua cazzo di minestra per cena, a dover condurre il maledettissimo processo o robe del genere.
Invece pare che quelli la pensino proprio così, speciali, collegamenti, approfondimenti, intervista allo scoglio, il tutto per prepararti al meglio.

"Ehi brutti stronzi, guardate che io faccio la casalinga mica il pubblico ministero!"

Ma come mi insegnate voi, se li fanno vorrà dire che il pubblico dall'altra parte ci sarà.
In effetti è così.
Io me la sono spiegata così, secondo me gli italiani sono contadinotti bigotti con la droga per il giudicare.
Se non giudicano qualcosa o qualcuno si sentono male, devono farlo.
E quindi tutti giù ad offendere e insultare Schettino.
Cazzo ragazzi qualche secolo fa l'avrebbero arso vivo appena toccato terra.
Ecco cosa fa l'informazione di massa, tutti lo giudicano avendo quelle tre notizie assorbite dalla tv.
Si perché nonostante le giornate intere di speciali, le notizie sono sempre le stesse tre.
Sia chiaro, non sto difendendo nessuno, sto semplicemente dicendo che non si possono accusare così approssimativamente delle persone.
Ha sbagliato, pagherà.
Ha fatto il possibile, ok.
Non m'importa. Quel che importa è che non sarò io a decidere, quindi non mi ammorbate, vi prego.

Invece niente.
Ne dicono di tutti i colori, dalla bottiglia che non si è rotta al varo (più che altro mi sembra una cosa brutta per la bottiglia), alle magliette con le frasi di De Falco, all'infarto di un passeggero di un'altra nave da crociera che passava vicino al luogo dell'incidente.

Tragiche coincidenze, maledizioni. Ma vaffanculo.
Basta.
Non ne posso più di tutte queste notizie farlocche e approssimative.
Non ne posso più di vedere trasmissioni di approfondimento per le settimane e i mesi successivi al tragico evento.
Ma soprattutto, non ne posso più di sentire persone parlare tra di loro e dire:

- Ehi, hai sentito di quel tizio A che ha fatto la cosa B?
- Sì! Tu che ne pensi?
- Che usare le prime due lettere dell'alfabeto per rendere più comprensibile un dialogo non ha funzionato.

Che ne pensi? Che cazzo di domanda è? (Stupida, te lo dico io. Che non sia una mania?)
Cosa diavolo ne vuoi pensare, me lo devi assolutamente spiegare.
I processi durano anni ed anni e adesso il nostro Sherlock ci illuminerà avendo dalla sua tutte le puntate di Porta a Porta.


Cazzo vaffanculo, sul serio.
Non lo sopporto.

Dovrei anche parlare di chi dalla vicenda ne ha tirato fuori una questione morale ed etica più grande dell'uomo stesso.
La classica e imperitura battaglia tra il bene (De Falco) e il male (Schettino).
Dovrei, ma l'avevo detto che sarebbe stato un post approssimativo.
E poi non mi va di parlare di moralismo da quattro soldi.


Bello il post vero? (No).
Maledetta retorica.


10 gennaio, 2012

Cortina di ferro


Cari lettori / sciatori / evasori amanti delle vacanze prive di scontrino in quella che è comunemente chiamata la perla delle Dolomiti, so che ci siete.

Ho appreso con molto rammarico che vi hanno rovinato le vacanze, ho sentito di polizia ovunque, elicotteri che illuminavano movimenti sospetti nelle strade, sirene spiegate tutto il giorno, piste da sci chiuse, investigatori in ogni dove, carabinieri armati fino ai denti, cani poliziotto e quant'altro possa immaginare la mia scarsa fantasia alimentata da pessime serie televisive.
Immagino che siano stati per voi dei giorni terribili.
Vi sono vicino.
E tutto questo per cosa? Per uno scontrino non battuto, che sarà mai poi.
Erano solo delle scarpe da 500 euro.


Unico esemplare di scontrino mai rilasciato (per sbaglio) a Cortina.
(Per gentile concessione della Dolomiti Super Sky Foundation)


"La Guardia di Finanza fa un blitz a Cortina, scopre che su 133 possessori di auto di lusso 100 dichiarano meno di 30 mila euro e fa lievitare fino al 400% il volume dei ricavi di negozi e commercianti certificati dall'emissione di scontrini e ricevute fiscali."
Wow! ci sarebbe da dire. Saltare sulla sedia, essere in qualche maniera contenti per un briciolo di legalità e giustizia che ogni tanto affiora dal liquame, nonostante ormai il popolo italiano non si stupisca più di niente riguardo a questo tipo di notizie. 
Ancora molto comune, troppo per stupire.
Vabbè almeno questa volta saranno tutti coesi e uniti nella condanna.
Mi domando perché continuo ad illudermi...

Infatti, eccole, puntuali, dichiarazione altamente sconcertanti.

"Cosi' si arriva allo stato di polizia fiscale" denuncia Maurizio Lupi, capogruppo al tinello del Non so Cosa.
Punta sul classico. STATO DI POLIZIA FISCALE. Unire paroloni e buttarli nella mischia è da tempo lo sport preferito del pdl.
Sinceramente non ho idea di cosa sia, non so se sia mai esistito qualcosa di simile, ma non faccio fatica a credere che sia una gran boiata spaventa tordi. E ragionandoci credo lo sia.
Provando ad interpretare: in uno Stato di polizia fiscale i controlli fiscali avrebbero una prerogativa maggiore. Uhm, controlli a tappeto e carcere per gli evasori, non mi sembra poi così male.
Fanculo Lupi.

Capezzone, portavoce della sua vocina nel cervello, avverte: "La lotta illiberale all'evasione è quella fatta con sequestri, ipoteche, pignoramenti, blocco dei conti correnti". Cosa cosa? È come se dicessi: "La lotta illiberale alla criminalità organizzata è quella fatta con arresti, intercettazioni telefoniche, appostamenti, cani poliziotto e quant'altro possa immaginare la mia scarsa fantasia alimentata da pessime serie televisive."


 Un metodo per debellare l'AIDS? Dite a tutte le coppie che il loro bambino potrebbe nascere identico al tizio in foto. Tempo una settimana e addio Hiv.


L'ex ministro Ignazio La Russa non ha dubbi: con il blitz a Cortina "hanno deciso di fare show".
Neanche io ho dubbi, La Russa è uno stronzo.
Anche se devo dargli ragione, questa volta la notizia è stata notevolmente amplificata. Io almeno non ricordo controlli così "famosi". Credo anche che in fin dei conti non sia un male, far cagare sotto qualcuno non è poi tanto sbagliato, soprattutto se per un fine giusto. Non mi sembra che sia stata violata la privacy di nessuno, quindi avanti così.

Eviterò di parlare di chi ha chiesto perché questi controlli non vengano fatti anche al sud. Tipico dei leghisti ragionare come dei bambini. Bambini con gravi patologie. Ok, bambini morti a causa di gravi patologie.

A proposito di sud. Una cosa veloce su Adriana Poli Bortone (scusate se vi ho mandato sul sito di io sud). È più razzista mettere un meridionale in uno spot nel ruolo di un evasore o lo è vedere persone con "tratti somatici tipicamente del Sud" ovunque?
Due cose, perché sud con la maiuscola? E poi che cazzo di nome è ioSud, l'unico partito che puoi sconfiggere con un buon deodorante.
Bambini.

Dopo tutte queste belle parole mi costringete a ricordarvi che anche voi siete evasori, almeno una volta nella vita lo sarete stati, ne sono certo.
Io stesso lo sono.
Sapete di cosa parlo.
Dello scontrino del caffè non fatto al bar di Mario sotto casa.
E altri stupidi esempi che non ho voglia di fare in questa analisi approssimativa a livelli parossistici.
Ma come ho detto, sapete già di cosa parlo.
(Ho detto davvero parossistici?)

Quindi, per favore, non indignatevi davanti alla tv come cani inferociti, non fate refresh ogni minuto su repubblica per sapere i centesimi esatti evasi in quell'istante, non sbraitate in discorsi animati con gli amici.
Che ad un analisi approssimativa sembrerebbero tutte azioni ce ho compiuto prima di scrivere questo post.
Non le ho fatte, o almeno non ricordo.

Siete tutti evasori, siamo tutti evasori.



E per finire forse so perché il Pdl ce l'ha tanto con i controlli a Cortina. Guardate cosa ho scovato navigando un secondo su internet: se fossi un mouse non vedrei l'ora di cliccare per guardare cosa ha scovato navigando un secondo su internet.

(Sopra un associazione che potrebbe voler tutto e niente, ma che ho venduto come chissà cosa. Ecco come funziona il giornalismo moderno.)

(Ancora più sopra: un post con cani poliziotto e quant'altro possa immaginare la mia scarsa fantasia alimentata da pessime serie televisive.)


08 gennaio, 2012

Odio Marlon Brando


Caro Marlon,

vorrei  chiederti di acquistare i diritti di “On the Road” per farne un film. Non preoccuparti della struttura del libro, saprei comprimere e riorganizzare la trama quel tanto che basta per farne un film dalla struttura perfettamente accettabile: rendendolo un viaggio unico invece che una serie di viaggi da una costa all’altra, come avviene nel romanzo – un viaggio di andata e ritorno che parte da New York, passa per Denver, fino ad arrivare a Frisco, in Messico, a New Orleans e poi di nuovo a New York. Già mi vedo le belle inquadrature che potrebbero essere fatte con la camera sul sedile anteriore della vettura che mostra la strada (giorno e notte) che scorre davanti al parabrezza, mentre Sal e Dean chiacchierano fra di loro.
Volevo che fossi tu a fare la parte di Dean perché lui (come sai) non è uno di quei pazzi a cui piace viaggiare andare spericolati ma un vero irlandese assennato (in realtà un gesuita).
Tu farai Dean e io farò Sal (così mi ha detto la Warner Bros) e io ti mostrerò come si comporta Dean nella vita reale, cosa che tu non potresti immaginare senza una buona imitazione.
In realtà potremmo andarlo a trovare a Frisco, o farlo venire a L.A., è ancora un vero disperato, ma ormai è sceso a patti con la parte finale della sua vita e recita il Padre Nostro coi suoi ragazzini la sera…come vedrai quando leggerai la piece BEAT GENERATION.
Tutto quello che voglio è riuscire a sistemare me e mia madre per la vita, così sarò libero di andarmene in giro per il mondo a scrivere di Giappone, India, Francia, ecc… Voglio essere libero di scrivere ciò che mi passa per la testa & libero di dare qualcosa da mettere sotto i denti ai miei amici quando sono affamati & non preoccuparmi per mia madre.
Fra l’altro il mio prossimo romanzo “I Sotterranei” uscirà a New York a marzo e parla della storia d’amore fra un ragazzo bianco e una ragazza di colore, una storia alla moda insomma. Alcuni dei personaggi presenti nel libro, li hai conosciuti al Village (Stanley Gould, per esempio).
Lo si potrebbe mettere in scena facilmente, molto più che “On The Road”.
Quello che vorrei è rinnovare il teatro e il cinema in America, dar loro un tocco di spontaneità, rimuovere il preconcetto della “situazione” e far sì che la gente si senta bollire il sangue come se si trattasse di vita reale. Questo è ciò che intendo per mettere in scena: non una trama in particolare, non un significato in particolare, ma solo il modo in cui le persone sono.
Tutto ciò che scrivo lo faccio immaginandomi di essere un Angelo che torna sulla terra e la vede con occhi tristi così come essa è.
Io so che tu approvi queste idee, e guarda caso anche il nuovo spettacolo di Frank Sinatra è improntato sulla spontaneità, che è il solo modo per arrivare da qualsiasi parte, sia nel mondo dello spettacolo che nella vita. I film francesi o quelli degli anni trenta sono ancora di gran lunga superiori ai nostri, perché i francesi hanno lasciato libertà ai loro attori e gli scrittori non sono stati a cavillare sul tipo di intelligenza che ha il pubblico dei film, hanno parlato con la loro anima all’anima di chi li ascoltava e sono stati subito compresi.
Quando sarò ricco, poi, mi piacerebbe fare grandi film francesi in America… Il cinema e il teatro americani, al momento, sono un dinosauro fuori moda, che non ha risentito dei miglioramenti della letteratura americana.
Se l’idea ti piace, facciamo in modo di vederci a New York la prossima volta che passi, oppure in Florida dove sto, ma quello che davvero conta è parlarne, perché ho l’impressione che ne possa nascere qualcosa di davvero grande. Mi sto annoiando in questi giorni, e mi sto guardando in giro per trovare qualcosa da fare che mi faccia riempire il vuoto, e in ogni caso scrivere romanzi sta diventando troppo facile, così come scrivere per il teatro – ho scritto la mia opera teatrale in 24 ore.
Avanti, Marlon, non stare con le mani in mano e rispondi.

A presto, tuo

Jack Kerouac




La lettera è stata presa dal sito Satisfiction.

04 gennaio, 2012

31 sera


Meno dieci.
Passeggiavo stancamente per la strada, alcuni petardi mi esplodevano vicino, c'era aria di festa, ma non mi riguardava.

Nove.
Gruppi sparsi di persone ridevano festanti in ogni angolo della città, alcuni tenevano in mano una bottiglia, pronti a stapparla. Bum.

Otto.
Odiavo il capodanno, l'ho sempre odiato. Ma quest'anno ero riuscito a non festeggiarlo con rumorose feste inutili. Passeggiavo per le strade da solo, in qualche modo tranquillo, anche se a tratti spaesato.

Sette.
Magari merito di quei whiskey e soda che avevo bevuto a casa. Accompagnati da dei buonissimi salatini senza sale. Il cenone.

Sei.
Ma non bastava, entrai in un ristorante, mi guardai intorno, vidi gente orribile. Ordinai un doppio amaro, bevvi, pagai e lasciai alla porta il compito di tenermi alle spalle quella tristezza.

Cinque.
Fuori, il solito: spari, freddo, urla.
Presi una direzione, tenevo le mani in tasca, il vento pungeva.

Quattro.
Vedevo doppio, il che non è il massimo quando attorno vedi solo persone che odi.
Non ce l'avrei fatta a sopportarne il doppio. Era sicuro.
Mi voltai in una via buia e cacciai fuori dal mio stomaco tutto il mio rancore. E qualche goccia di soda.

Tre.
Ora camminavo ancor più a fatica. Che festa! Già, ma poi che festa è, non l'ho mai capita, l'ho sempre odiata, qualcosa finisce, qualcos'altro inizia.
In realtà nulla comincia. Meglio non illudersi.

Due.
Le urla si fanno sempre più forti, ho la bocca acida, cammino come su una nave che affronta la tempesta. Devo essere uno spasso visto da fuori, ma da dentro non lo è, ve l'assicuro.
Mi reggo ad una maniglia, poi ad un muro, le luci mi offuscano la mente, non capisco più dove sono, mi sento la testa scoppiare, prego Dio lo faccia così smetterò di soffrire.
In uno scatto d'ira accelero, inciampo in un vaso, cado a terra.

Uno.
Non sento più le urla, le luci schizzano ovunque, respiro avidamente aria ghiacciata.
Se qualche stronzo ora mi chiedesse se sono felice, non saprei cosa rispondergli.

Auguri!