Incredibile come l'amore somigli specularmente alla morte.
Il giorno prima sei lì che
scoli la pasta, vai al mare, lavi la macchina, guardi le stelle, ti incazzi con un automobilista, vai in ferie, lavori otto ore al giorno, abbracci tua madre, scrivi una poesia, innaffi le piante, ti fai un bidet, prendi un caffè, fai finta di non vedere un vecchio amico, mangi una mela, ti pulisci il culo, guardi il tg delle 20, rimproveri tuo figlio, sogni ad occhi aperti, sogni ad occhi chiusi, dormi, ti deprimi, sei allegro senza una ragione, ricerchi la ragione, decidi che nulla ha un senso, vai avanti, vai avanti, vai avanti stancamente, ti guardi indietro, ti chiedi il perché, prendi un treno, perdi un autobus, lasci due euro ad un barbone, fumi una sigaretta, ti emozioni guardando un film, studi, favorisci patente e libretto, aspetti il tuo turno per una visita in ospedale, compri un pacchetto di sigarette da venti, mandi giù una pillola, ti giri a guardare il culo di una bella ragazza, ripensi a quando avevi vent'anni di meno, guardi il mare, vai in farmacia, piangi, ti fai una doccia, chiami tuo padre, porti su la spesa di una vicina che non sopporti, bevi un negroni, pisci seduto, starnutisci, ami, odi, osservi, lasci fare e
il giorno dopo sei lì immobile all'interno di una bara che quelle cose non potrai tornare a farle più.
(Fonte immagine: http://www.asmithillustration.com/shop/other/goldfish)