14 gennaio, 2014

Parole chiave


Ecco perché non ritorno,
perché "immagini stupide" è al primo posto,
dopo aver tanto lavorato,
le cointroindicazioni dello squirting,
solo al sesto posto sono.

Inaccettabile.

Dedicata a Bill Lee.





Ovviamente non ci sono assolutamente controindicazioni, ma praticatelo responsabilmente.

 Vi regalo anche questa.




Magari un giorno tornerò seriamente, intanto se proprio vi manco potete trovarmi qui.


12 luglio, 2013

Amore e Morte






Incredibile come l'amore somigli specularmente alla morte.
Il giorno prima sei lì che

scoli la pasta, vai al mare, lavi la macchina, guardi le stelle, ti incazzi con un automobilista, vai in ferie, lavori otto ore al giorno, abbracci tua madre, scrivi una poesia, innaffi le piante, ti fai un bidet, prendi un caffè, fai finta di non vedere un vecchio amico, mangi una mela, ti pulisci il culo, guardi il tg delle 20, rimproveri tuo figlio, sogni ad occhi aperti, sogni ad occhi chiusi, dormi, ti deprimi, sei allegro senza una ragione, ricerchi la ragione, decidi che nulla ha un senso, vai avanti, vai avanti, vai avanti stancamente, ti guardi indietro, ti chiedi il perché, prendi un treno, perdi un autobus, lasci due euro ad un barbone, fumi una sigaretta, ti emozioni guardando un film, studi, favorisci patente e libretto, aspetti il tuo turno per una visita in ospedale, compri un pacchetto di sigarette da venti, mandi giù una pillola, ti giri a guardare il culo di una bella ragazza, ripensi a quando avevi vent'anni di meno, guardi il mare, vai in farmacia, piangi, ti fai una doccia, chiami tuo padre, porti su la spesa di una vicina che non sopporti, bevi un negroni, pisci seduto, starnutisci, ami, odi, osservi, lasci fare e

il giorno dopo sei lì immobile all'interno di una bara che quelle cose non potrai tornare a farle più.


(Fonte immagine: http://www.asmithillustration.com/shop/other/goldfish)


21 aprile, 2013

Essere Enrico Mentana


Voi credete che Mentana oggi non abbia fatto nessuna diretta ma io me lo immagino così, la mattina alle 9 a casa sua.

"Ed eccoci davanti al letto di mio figlio, per ora nessun movimento, una situazione particolare e di grave stallo per il Paese. Qui con noi, ospite di oggi, il cane Briscola, vicedirettore di Repubblica. Salve Briscola".
"Bau!".
"MA ATTENZIONE. Qualcosa nel letto si muove, pare che ci siamo. Eccolo, si sta alzando, mi pare decisamente stordito, forse per una forte discussione interna al partito. Si alza, si sposta, si dirige verso il bagno e si chiude dentro. Sono delle fasi molto concitate, come capirete perfettamente. Ecco, ecco che ci chiede la linea Alessandra Sardoni".
"Sì Enrico, sono qui nel tuo bagno, precisamente sono dentro la doccia. Qui c'è un gran via vai, c'è molta confusione e mi pare di sentire distintamente un leggero scorrere d'acqua, sembra che qualcuno stia facendo pipì".
"ATTENZIONE ATTENZIONE, sono le 09:12 e abbiamo la prima notizia, sembra che qualcuno, non sappiamo ancora bene chi, stia pisciando nel mio bagno. Grazie Sardoni, richiedici pure la linea non appena avrai notizie più chiare".
"Ti prego Enrico lasciami andare! Sono tre giorni che non dormo, non ce la faccio più". "Bene Briscola, stando all'attuale situazione che si va prefigurando, che lettura politica ne dai?".
"Bau Bau!".
"AHAHAHAHAH (risata isterica alla Mentana)".

16 aprile, 2013

Palloncino


L'amore me lo immagino un po'come un palloncino.
Un palloncino di quelli gonfiati ad elio, che ti riporti a casa dopo una noiosa festa di compleanno.
Appena lo lasci fugge via, spinge contro il soffitto, vorrebbe scappare da quelle quattro mura, ma non può, è il massimo che può avere, lì, chiuso in una stanza.
Resta fermo per un po', tutto in tiro, colorato, brillante, riesce a sorreggere qualsiasi peso, persino il nastro rosso a cui è legato.
Niente lo turba.
Ci giochi gli dai una spinta lo agiti lo abbassi, ma lui ritorna sempre su.
Niente lo turba.
Il giorno dopo è qualche centimetro più in basso, ma sempre in aria, dove tu non sei mai stato e non sarai mai. A stento ci fai caso.
Il secondo giorno sempre più nastro tocca il pavimento freddo e appena lucidato.
Il terzo non lo vedi più, è dietro chissà quale mobile e comunque non hai tempo per dargli un'occhiata, hai altro a cui pensare e praticamente te ne dimentichi.
Nei giorni successivi la tua vita va avanti un po'come sempre, nulla a che vedere con un palloncino sospeso nell'aria.
Passano mesi, il palloncino è ormai ridotto in fin di vita, lo trovi sotto il letto, bruno, pieno di polvere, raggrinzito che ti schifi persino a toccarlo.
Mantiene ancora quel po'd'aria al suo interno, quel tanto che basta per farlo rientrare nella specie "Palloncino".
Nella tua casa non c'è più spazio per lui, è il momento di liberarsene.
Lo prendi, tagli da dove qualcuno l'aveva legato per chiuderlo e lo getti nell'indifferenziato.

La stanza è vuota.

05 marzo, 2013

Mele e matematica


Era un uomo sulla trentina, bel volto, bei capelli. Indossava una giacchina di velluto color sabbia sopra una camicia bianca sbottonata al primo bottone.
Sembrava un professore, e ripensandoci, effettivamente lo era.
Si avvicinava a passo svelto alla cassa con tre mele in una mano.
Il supermercato era vuoto e tra gli scaffali filtrava solo il suono di alcuni bip provenienti dalle casse.
L'uomo poggiò le tre mele sul tapis roulant, o meglio, sul nastro scorrevole della cassa. Rotolarono via come fossero in discesa fino ad arrivare a destinazione.
La mano della cassiera ne afferrò una.
Per quello ho detto tapis roulant! Perché l'uomo ne aveva una terribile paura. Credeva che una volta salitoci sopra, una mano gigante l'avrebbe stretto, portato sotto un lettore di codice a barre e infine imbustato.
"Salve"
"Salve"
"Ha la carta?"
"No, grazie, poi per sole quattro mele. Si figuri."
"A dire il vero sono tre"
"Ne sarà volata via una."
"Ah sì succede spesso."
Bip... beep... bip.
"Quanto le devo?"
"y=(5x+7)/3c"
"Come scusi, puo ripetere?"
"f= d/3+0x+s"
"Cos'è? L'ha morsa qualcuno?
(con la mano fa il gesto di avvicinarsi [non so quale sia])
(bisbiglia) "La vede quella al mio fianco? È mia figlia, devo convincerla che la matematica sia una cosa davvero importante, che serve anche al di fuori della scuola".
(bisbiglia, ma per il mal di gola) "Oh, ma certo, capisco, matematica, scuola, conti su di me!"
(si schiarisce la voce e l'uomo torna a parlare con tono sicuro. Sicuro? Certo altrimenti non lo scriverei)
"Ah! La matematica! Quanto l'ho amata! Ed è per questo che sono diventato professore, proprio per insegnarla!"
Voce fuori campo: "Visto? Cosa vi dicevo? Lo era per davvero!"
"Sono un importantissimo professore di matematica. Ho ricevuto due oscar per la matematica io! Pensi, sono riuscito anche a confutare uno dei teoremi più conosciuti di sempre. Sono riuscito a dimostrare che Pitagora non si è mai accorto che i quadrati costruiti sui cateti di un triangolo rettangolo scivolano.
Ecco prenda, questi sono 100 euro, tenga pure l'euro di resto."
La cassiera si immobilizzò come fosse stata morsa da qualcosa che morde e immobilizza. Se avessi effettuato studi classici avrei anche potuto azzardare un paragone con Medusa, ma non li ho fatti.
Prese con poca voglia e convinzione quella banconota, forse ringraziò, non me lo ricordo, ero troppo impegnato a vedere l'uomo che andava via.
Con tre mele, tutte saldamente nella stessa mano.

19 gennaio, 2013

Giornalismo, quello vero


Il giornalismo, come sapete, sta vivendo momenti di vera crisi, assoggettato com'è alle logiche del potere e dei potenti.
Ma per fortuna il cittadino intelligente, che ha sete di scoperta e di informazione, non rimarrà mai a bocca asciutta.

Almeno fin quando ci sarà Lercio!

Lercio, il sito da cui il New York Times prende spesso spunto.
Soprattutto dalla sezione 'Necrologi'.

Qui un mio articolo.

Ma a prescindere da ciò ricordate, l'informazione, quella libera e sana, prima di tutti, solo su Lercio!

(Lercio! L'unico giornale che non riceve finanziamenti pubblici, ma vorrebbe tanto)

Aiutateci a durare più di Luca Telese.